Bocchino Rosario
- 11/02/2018 18:15:00
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consapevolezza di un percorso che a tratti rimane una semplice vita di domande e anatemi che non trovano un domani. La voce sofferente per cantare questo tempo agognato e crudele. Di questo volo, il cui solo sentore è quello radicato nei fiori, di questo aleggiare tra i flutti e in qualche modo lasciarsi andare nel perdurante rollio del mare. Scusami questa mi interpretazione che forse esula dal tuo sentire, ma è quello che ho "sentito". Ciao, poesia notevole!
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Annalisa Scialpi
- 09/02/2018 18:56:00
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Che dire quando il dolore già grida e dice e segretamente giura, perfetto testimone oculare, mentre spergiura...
e redento per metà, allora, quel dolore, eroicamente sottratto alla discesa inevitabile dalla forza di chi il dolore lo sa urlare
Un caro saluto
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